Serate con l’autore 2023 – sesta serata

Mercoledì 15 novembre 2023, nel Centro Sociale di Pisignano Cannuzzo la sesta delle otto “serate con l’autore”, propone due libri; il primo scritto da Giancarlo Brighi ed il secondo da Gianfranco Miro Gori.

Giancarlo Brighi: In quella notte

Lo studio è innovativo perché propone due confini distinti: per la Gallia il fiume Savio attuale e Antico Dismano, per l’Italia il Decumano massimo cesenate con affiancato un corso d’acqua, forse il Rubicone-Urgone, a cui in qualche modo fu fatto avvicinare l’attuale Pisciatello. Al centro in perfetta simmetria con la via Cervese (Villa Chiaviche, casello A-14, Villa Calabra, Calabrina, Pioppa)rimase una zona bassa allagabile per ostacolare eventuali orde di invasori Galli diretti a Rimini e poi a Roma.
“Il bilanciamento operato con le identiche distanze da Rimini e Ravenna con Cesena ha avuto bisogno di una figura geometrica particolarmente significativa nel mondo antico: il triangolo isoscele retto alla base del teorema di Pitagora e della radice quadrata di 2, primo numero non commensurabile. Attraversare la centuriazione cesenate mantenendo le distanze previste per le marce ed il tempo dell’oscurità di una sola notte fu forse possibile dividendo la 13^ legione in due parti operando quindi una staffetta Ravenna-Cesena e poi Cesena-Rimini mentre Cesare per recuperare tempo avrebbe seguito la strada diagonale: la Flaminia II^, poi via Regina ed ora via Confine (vedere cartina allegata). Ma qualcosa fra Cesena e Cervia andò storto e Cesare, secondo Svetonio, si perse ma ora viene ventilata anche la possibilità che invece si sia sottratto all’agguato di una schiera di cavalieri oppure che si sia trattato addirittura di una misteriosa messinscena fra Cesare e Labieno a danno di Pompeo e della “cricca senatoriale” di Catone. Il tutto sarebbe giustificato da molti elementi tra cui il vantaggi determinanti (per Appiano) confezionati proprio da Labieno a favore di Cesare nelle battaglie di Durazzo e Farsalo”.

Gianfranco Miro Gori: Ceppo e mannaia

L’Internazionale dei lavoratori in Italia nasce anarchica. Nel segno di Bakunin. E non a caso tiene il suo congresso di fondazione a Rimini, nel pieno della stagione turistica, dal 4 al 6 agosto del 1872. Ceppo e mannaia – titolo che riproduce un motto di saluto degli anarchici romagnoli di quel periodo – racconta le storie di tredici anarchici, protagonisti di gesta e azioni rivoluzionarie in tutto il mondo, tra Ottocento e Novecento. Alcuni noti, come Andrea Costa, Amilcare Cipriani e Armando Borghi, altri giustamente riesumati dall’oblio come Pietro Cesare Ceccarelli e Carlo Valdinoci, tracciando allo stesso tempo un ritratto del movimento anarchico italiano del quale i romagnoli furono, all’origine, e non solo, grandi protagonisti.

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